Chronos - Il trascorrere inesorabile che chiamiamo Tempo
"Quando l’arte ti conquista e coinvolge. E non ti fermi con lo sguardo ma ti emozioni, oltre Caravaggio, oltre Tiepolo o in un cammino di pennelli meno conosciuti ma ugualmente immensi, irripetibili. Quando il fascino diventa stupore ti fermi su ogni dettaglio, sulla luce che sfiora e rende diafano un volto, al colore che si fonde e trasfigura o esalta morbide pieghe, alla dolcezza di sguardi, alla tensione di un muscolo o all’abbandono di una mano. E l’artista ti sgomenta, così come un poema è irripetibile, quelle opere restano in un momento storico, documento di grandezza al quale ogni artista deve piegarsi. Ma il cammino dell’arte ha i suoi tempi, passa attraverso tante emozioni diverse, dettami del vissuto, sguardi legati a ogni mutazione, si discosta dal visivo e diventa espressione interiore, segue il fascino del momento lo racconta, muta le regole i dettami che anticamente hanno attraversato e guidato gli artisti prima nelle botteghe poi nelle linee guida delle scuole, mutano, esce allo scoperto il pensiero dell’artista, le opere non rappresentano più ma esplorano interiorità e emozioni. Mentre lasciamo la grandezza che ci ha preceduto, troviamo i colori densi, graffiati, esplosivi. Ci raccontano inquietudini, fragilità, le linee spesso diventano grovigli che narrano stati d’animo, pulsioni. I gesti a volte sono meditativi, segni piccolissimi passano come le luci di un microscopio, trasmettono suggestioni. Spesso si fondono pensiero e filosofia e ne scaturisce un mondo mediato dal gesto dall’energia, dall’improvvisazione, dalla volontà di concretizzare la spiritualità del pensiero. Ecco la ricetta espressiva contemporanea di questa mostra dedicata al tempo, Chronos “il tempo è come un bambino che gioca, che muove le pedine“ Cosi Eraclito parlava del tempo, associando alla leggerezza del gioco, alla casualità di un lancio di dadi l’inesorabilità del tempo. L’uomo ha sempre rivolto una attenzione speciale al trascorrere del tempo, e dunque perché non l’arte? Dieci artisti in collettiva portano la loro personalità, il loro stile attraverso le necessità interiori, carichi di spinte di ricerca e libertà di espressione ci conducono ad osservare con occhi nuovi opere che un tempo erano considerate minori. Finiscono con il dare un nuovo valore significante e spesso non significato alla espressività artistica, alla luce, alle linee, al colore dove troviamo espresso il loro pensiero. Chronos, eterno ritorno, successioni di istanti, un fuoco primordiale in cui tutto consumandosi muore e da cui tutto rinasce. Ogni ferita arriva in brandelli millenari, si ricompone, l’artista ne cerca il racconto nei segni del vissuto, nel tempo ciclico carico di vitalità, con la radice del passato nel futuro, come linfa e forza propulsiva, anche lo sguardo dell’artista è nel futuro, un balsamo efficace contro ogni smarrimento del presente."
Alberta Franzini